giovedì 7 gennaio 2010

COSSIGA: "Pronto a sostenerli ma scettico sul risultato"


INTERVISTA.Il senatore a vita fa sua la proposta degli ex socialisti: "Ma temo che l' opposizione si mostrerà contraria".E sui fatti milanesi: "Nessuna analogia con il clima degli anni settanta.Non c' è terrorismo,però sarà assai difficile rasserenare il rapporto e il confronto tra le forze politiche".

La proposta lanciata da un gruppo di esponenti della storia politica socialista a Francesco Cossiga affinchè si faccia promotore in senato di una proposta di legge costituzionale per dare vita a un' Assemblea Costituente con l' obbiettivo di ridisegnare l'aspetto complessivo delle istituzioni italiane trova piena condivisione e sostegno da parte del Presidente emerito della Repubblica.Il quale annuncia a breve un iniziativa parlamentare in questo senso,anche attraverso un appoggio trasversale agli schieramenti politici.Cossiga ne spiega al Riformista le ragioni,pur esprimendo un profondo scetticismo sulla possibilità di successo del suo tentativo.
PRESIDENTE,PERCHE' HA ADERITO AL PROGETTO LANCIATO DA CINQUE RAPPRESENTENTI SOCIALISTI?
Voglio sottolineare che concordo pienamente con il contenuto della proposta,poichè l'Italia ha un enorme bisogno di una complessiva riforma costituzionale in tempo ragionevolmente breve.Ma anche per qusta ragione non credo affatto che si possa raggiungere tale obbiettivo attraverso lo strumento ordinario delle modifiche della nostra Carta secondo l' articolo 138.Ecco il motivo per il quale ritengo che l'unica strada efficace per intraprendere questo percorso innivatore sia rappresentata dall'Assemblea Costituente.E soprattutto rilevo come sia essenziale separare nettamente il potere e la funzione costituente dal potere costitutuito,l' opera di rielaborazione delle regole a fondamento della vita pubblica con la sfera del dibattito e del confronto politico quotidiano.
DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO COME SI SVILUPPERA' LA SUA INIZIATIVA?
Presenterò,assieme ad altri parlamentari,un disegno di legge costituzionale secondo le disposizioni dell' articolo 138,per conferire per conferire un potere costituente a un nuovo organismo ristretto,che abbia un mandato definito sul piano temporale,in grado di ridisegnare l'architettura dello Stato.Sarà naturalmente necessario stabilire le regole di funzionamento e di lavoro di quest'assemblea,ipotizzando ad esempio che sia sufficente una maggioranza assoluta dei suoi componenti per approvare le riforme del testo.Al termine della sua attività penso che sarà opportuno celebrare un referendum confermativo sull'intero lavoro svolto.
A SUO AVVISO COME DOVRA' ESSERE ELETTO QUEST' ORGANISMO?
Senza alcun dubbio con il meccanismo proporzionale puro.In questo caso infatti non saremo chiamati a decidere della formazione di un governo e di una maggioranza parlamentare per cui sone sempre auspicabili sistemi interamente o parzialmente uninominali e maggioritari.Per formare un' assemblea costituente sarà doveroso dare voce ed espressione a tutte le correnti e gli orientamenti culturali e politici presenti e attivi nella nostra società.
LA SUA E' UN INIZIATIVA DESTINATA A COINVOLGERE UN AMPIO DIBTTITO NELLE ISTITUZIONI E TRA LE FORZE POLITICHE.HA PRESO CONTATTI CON ISUOI COLLEGHI PARLAMENTARI PER PORTARLA AVANTI?
Sì ,sto cercando di interloquire con esponenti di maggioranza e di opposizione allo scopo di presentare un disegno di legge bipartisan,che attravesi gli schieramenti.Fra gli altri ho già parlato con Luigi Zanda,vicepresidente del gruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama,il quale ha detto che mi farà sapere.
RIGUARDO AI CONTENUTI DI QUESTA RIFORMA COSTITUZIONALE,QUALI SONO A SUO PARERE LE PRIORITA' DA AFFRONTARE E RISOLVERE?
Innanzitutto dobbiamo puntare sull' abolizione del bicameralismo perfetto,arrivando a distinguere rigorosamente le funzioni e anche i poteri delle due camere.In questo orizzonte rientra la questione del nuovo Senato.La nozione di Senato federale infatti rischia di mantenere un alone di vaghezza:anche oggi quest'assemblea è eletta su base regionale.Il problema sarà quello della sua fonte di legittimazione.Potremo farlo eleggere dai consigli regionali e locali.Oppure sarà necessario adottare il modello tedesco del Bundesrat formato dai rappresentanti dei governi dei Lander.O,in alternativa,si potrà seguire il sistema statunitense di un organismo eletto direttamente dai cittadini in modo paritario per ogni regione.
E RIGUARDO ALLA FORMA DI GOVERNO,QUALE MODELLO PRIVILEGGEREBBE?
Sicuramente il modello Westminister ,il premierato di tipo britannico con rafforzamento dei poteri del capo del governo,o meglio del primo ministro,come per altro i giornali inglesi definiscono abitualmente lo stesso Silvio Berlusconi.Al contrario,sono decisamente contrario all'elezione diretta e popolare del vertice dell'esecutivo o del Capo dello Stato,poichè una tale investitura diventerebbe un elemento di profonda divisione politica e sociale nel corso del suo intero mandato.A questo proposito voglio osservare che sarà indispensabile definire con chiarezza i contorni e le prerogative di garanzia del Presidente della Repubblica,per evitare confusioni e interpretazioni poco corrette del suo ruolo.
IL PROCESSO DI REVISIONE COSTITUZIONALE COINVOLGERA' INEVITABILMENTE ANCHE L'ORDINAMENTO GIUDIZIARIO.LE SUE OPINIONI DA SEMPRE SONO MOLTO NETTE E RADICALI SULLE RIFORME DA ADOTTARE.
Sono assolutamente a favore della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri e non delle semplici funzioni.Di conseguenza auspico la creazione di due distinti Csm per magistrati giudicanti e sostituti procuratori.I quali devono restare autonomi dal potere esecutivo,anche se ricordo che in quasi tutte le democrazie poliche occidentali essi sono,seppur in forme differenti,legati o dipendenti dal ministro della Giustizia.E aggiungo che dobbiamo anche superare il concetto dell'obbligatorietà dell'azione penale,che riscia di essere un finzione,un illusione nel perseguimento dei reati.Ricordo che in Gran Bretagna,dove questo istituto non esiste,la parte lesa può rivolgersi all'autorità giudiziaria e costringerla a esercitare l'azione penale.
E' FIDUCIOSO NEL SUCCESSO DELLA SUA INIZIATIVA?
Sinceramente no.Sono pronto a fare il tentativo,ma temo che nell'opposizione sorgeranno molte difficoltà difronte all'ipotesi di un cambiamento profondo e complessivo della Costituzione.
DOMENICA IL PREMIER E' STATO AGGREDITO VIOLENTEMENTE.RISCONTRA ANALOGIE TRA IL CLIMA POLITICO DI OGGI E QUELLO DEGLI ANNI SETTANTA?
No.Il quadro sociale e soprattutto quello ideologico sono profondamente diversi.Non c'è un terrorismo ispirato dal marxismo-leninismo,ne dal neofascismo.Tuttavia temo che sarà assai difficile rasserenare il rapporto e il confronto tra le forze politiche.Ormai si sono affermate vere e proprie tifoserie,come quella giustizialista guidata da Antonio di Pietro.

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